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Orchestre con strumenti originali

Orchestre des Champs-Elysées

Biografia

L’Orchestre des Champs-Elysées si dedica all’interpretazione, con strumenti d’epoca, del repertorio che spazia da Haydn a Debussy. La sua creazione nel 1991 è dovuta all’iniziativa congiunta di Alain Durel, direttore del Théâtre des Champs-Elysées e Philippe Herreweghe.

L’Orchestre des Champs-Elysées ha una ‘residenza’ da diversi anni al Théâtre des Champs-Elysées, al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles e si è esibita nelle più importanti sale da concerto: Musikverein di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Barbican Centre di Londra, Philharmonie di Monaco, Berlino e Colonia, Alte Oper di Francoforte, Gewandhaus di Lipsia, Lincoln Centre di New York, Parco della Musica di Roma, gli Auditorium di Lucerne e Digione, tra le molte; è apparsa inoltre, con grande successo, in Giappone, Corea, Cina e Australia.

L’Orchestra è affidata alla direzione di Philippe Herreweghe ma diversi direttori sono stati invitati a dirigerla, tra cui Daniel Harding, Christian Zacharias, Heinz Holliger, Christophe Coin e René Jacobs.

Il repertorio dell’Orchestre des Champs-Elysées si è notevolmente ampliato nel corso degli anni, coprendo ormai più di 150 anni di musica. Le ultime stagioni testimoniano questa evoluzione, con concerti che spaziano da Mozart e Haydn a Dvorak, Brahms, Mahler, Ravel e Stravinskij.

Sotto la guida di Philippe Herreweghe, l’orchestra continua la sua ricca collaborazione artistica con il Collegium Vocale Gent, con il quale registra le più grandi opere del suo repertorio. Le ultime uscite (‘Alt-Rhapsodie’ di Brahms, ‘Missa Solemnis’ di Beethoven, ‘Te deum’ di Bruckner) sono state tutte ampiamente elogiate dalla critica internazionale. Dal 2014 l’Orchestre des Champs-Elysées ha sviluppato un rapporto privilegiato con il direttore Louis Langrée sia per l’opera sia per la musica francese (‘Pelléas et Mélisande’ nel 2014, ‘La Mer’ nel 2016, ‘Comte Ory’ nel 2017, ‘Amleto’ nel 2018, ‘Fortunio’ nel 2019, La Valse/Bolero nel 2019 e 2020).

L’Orchestre des Champs-Élysées, associata al TAP – Théâtre Auditorium de Poitiers e residente nella Nouvelle Aquitaine, è sovvenzionata dalla DRAC Nouvelle-Aquitaine, dalla Regione Nouvelle-Aquitaine e dalla Città di Poitiers.

L’Orchestra è regolarmente supportata dal Centre National de la Musique e le sue tournée all’estero vengono sostenute dall’Institut Français e dalla SPEDIDAM (Société de Perception et de Distribution des Droits des Artistes-Perpreteurs), mentre il suo progetto ‘musica e memoria’ viene sostenuto dall’AG2R La Mondiale e dal Département de la Vienne.

È membro fondatore della FEVIS (Federazione degli Ensemble Vocali e Strumentali Specializzati). Fa anche parte del sindacato PROFÉDIM (Unione professionale di produttori, festival, ensemble, divulgatori musicali indipendenti).

L’Orchestre des Champs-Élysées ringrazia il suo ‘Circolo degli Amici’ e il suo club ‘Contre-Champs’: Hôtel de l’Europe (Poitiers), Grenouilles Productions (Poitiers), Du Beau du Bon (Limoges), Études notaries (Feytiat & Bourganeuf), Pavillon Sully (Parigi), Lutherie Antoine Lacroix & associés (Poitiers), Restaurant Les Archives (Poitiers), e-Qual (Poitiers), Le Grand Magasin (Poitiers), SERI (Chatellerault), Aliénor Consultants (Poitiers), Escalux (Montmorillon), Maison Cognac Godet (La Rochelle) e la Casa d’Aste Quinconces (Bordeaux).

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Discografia

Mozart

Great Mass in C minor
Christiane Oelze, Jennifer Larmore, Scot Weir, Peter Kooy
Collegium Vocale Gent
Orchestre des Champs-Elysées
Philippe Herreweghe, conductor

harmonia mundi 1992
Mendelssohn

Elias
Petteri Salomaa, Soile Isokoski, Monica Groop, John Mark Ainsley
Collegium Vocale Gent
Orchestre des Champs-Elysées
Philippe Herreweghe, conductor

harmonia mundi 1993
Mendelssohn

A Midsummer Night's Dream
Sandrine Piau, Delphine Collot
Collegium Vocale Gent
Orchestre des Champs-Elysées
Philippe Herreweghe, conductor

harmonia mundi 1994
Berlioz

Nuits d'Eté
Brigitte Balleys, Mireille Delunsch
Orchestre des Champs-Elysées
Philippe Herreweghe, conductor

harmonia mundi 1995
Beethoven

Missa Solemnis
Rosa Mannion, Birgit Remmert, James Taylor, Cornelius Hauptmann
Collegium Vocale Gent
Orchestre des Champs-Elysées
Philippe Herreweghe, conductor

harmonia mundi 1995
Mendelssohn

Paulus
Melanie Diener, Annette Markert, James Taylor, Matthias Goerne
Collegium Vocale Gent
Orchestre des Champs-Elysées
Philippe Herreweghe, conductor

harmonia mundi 1996
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Press

[…] Gli spettatori sono rimasti attoniti nel constatare quale differenza timbrica potesse esserci tra ciò che una normale orchestra sinfonica produce e ciò al quale stavano assistendo (…) L’orchestra deliziava il pubblico con un suono delicato, mai sgarbato, morbido ma dall’attacco croccante […]

www.ravennaedintorni.it

[...]Ascoltare per intero Die Schöpfung (La Creazione), il sublime oratorio per soli coro e orchestra che Haydn compose nella fase finale della sua lunga vita, su libretto del colto barone van Swieten, è sempre un’esperienza totalizzante.
Se poi a proporla è un ensemble di eccezionale bravura e di altissimo livello il tasso di emozione sale parecchio e si esce dalla sala da concerto con la sensazione di aver compiuto un percorso tonificante, benefico e salutare per lo spirito [...]

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Attilio Piovano, Il Corriere Musicale, 20 marzo 2014

Un suono sorprendente, alle nostre orecchie ormai totalmente nuovo, originale in ogni senso. Se alle prime battute ci si sente spaesati, non solo per l’intonazione ma anche dalla percettibile differenza rispetto alla ‘potenza di fuoco’ da cui solitamente veniamo investiti, in seguito non possiamo far altro che abbandonarci alle sfumature asciutte, mai prive di colore, degli strumenti d’epoca. Man mano che scorrono le note l’effetto sorpresa è ancor più incisivo, si apprezzano maggiormente le sottili dinamiche ed emergono contrasti e chiaroscuri altrimenti sepolti nelle masse sonore a cui siamo solitamente abituati

Francesco Moretti, www.gbopera.it, 25 ottobre 2011

L’Orchestre des Champs Elysées si è proposta all’insegna di uno smalto assai brillante e lucido nelle sezioni dei legni e degli ottoni, di una notevole, magistrale duttilità negli archi, distribuiti secondo proporzioni non proprio tradizionali (dieci primi violini e dieci secondi, cinque viole e altrettanti violoncelli e contrabbassi) ma sicuramente funzionali all’equilibrio complessivo espresso dalla formazione, inappuntabile

Cesare Galla, Il Giornale di Vicenza, 17 Aprile 2011
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